Quesiti e approfondimenti

Contabilizzazione fattura per servizio di interpretariato da soggetto comunitario (tedesco)

La prestazione ricevuta è inquadrabile all’interno della nuova disciplina I.V.A. introdotta dal 1° gennaio 2010, nell’ambito della regola generale della committenza di cui all’art. 7-ter.

Ai sensi del novellato art. 17, co.2 del DPR n. 633/72, in caso di un’operazione rilevante ai fini Iva in Italia effettuata da un soggetto passivo non residente (privo di stabile organizzazione) nei confronti di un soggetto passivo stabilito nel territorio dello Stato, tutti gli adempimenti relativi all’applicazione dell’imposta sono a carico del cessionario, il quale deve procedere all’autofatturazione e alla registrazione della stessa nei libri Iva acquisti e vendite.

Da un punto di vista applicativo, la Circolare n. 12 del 12/03/2010 ha precisato che nonostante la norma faccia riferimento all’autofattura, “il committente […] conserva la facoltà di integrare il documento ricevuto dal prestatore comunitario con l’Iva relativa, fermo restando l’obbligo di rispettare le regole generali sul momento di effettuazione dell’operazione”.

Quindi, nel caso di specie non è necessario emettere autofattura ai sensi dell’art. 17, ma risulta sufficiente integrare con Iva quella emessa dall’interprete tedesco. Lo stesso vale anche nel caso in cui il soggetto tedesco presenti un numero di seriazione della partita IVA particolare perché legato a regimi fiscali agevolati.

Inoltre, sempre in base alle novità introdotte, il servizio in oggetto dovrà essere riepilogato negli elenchi INTRASTAT di periodo, nell’apposita sezione dedicata all’acquisto di servizi (INTRA-quater).

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