Quesiti e approfondimenti

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Trattamento contabile di un credito vantato nei confronti di un cliente fallito

Dalla documentazione  inviataci risulta che, a seguito della dichiarazione di fallimento della società “Alfa S.r.l.”, risalente a più di dieci anni fa, “Beta S.r.l.” ha presentato domanda tardiva di ammissione al passivo fallimentare, chiedendo l’ammissione in via chirografario del credito vantato. Il credito in oggetto risulta essere stato ammesso come da richiesta e lo stato passivo è stato reso esecutivo in data 10/11/2000.

In merito alla comunicazione, datata 22/04/2014, che è stata inviata alla società tramite PEC da parte del curatore fallimentare, si rileva, tuttavia, che essa ha  come unico scopo quello di dirimere eventuali incertezze in merito alla correttezza dello stato passivo. Lo stesso è stato, infatti, ricostruito da parte del curatore fallimentare, il quale, prima di procedere alla comunicazione dello stesso alla cancelleria, chiede di segnalargli eventuali discordanze tra quanto risulta dal documento inviatovi ed il documento cartaceo risalente al 10/11/2000.

In questa fase, pertanto, a livello contabile la società non dovrà procedere ad alcuna registrazione. Solamente in un secondo momento, qualora vi fosse una fase di riparto dell’attivo, fase solo eventuale e non necessaria,  si rileverà contabilmente l’incasso. Considerando che in contabilità non risulta aperto alcun credito nei confronti della “Alfa S.r.l.”, il quale, vista l’esiguità dell’importo in oggetto ed il fallimento della controparte, è stato portato a perdita anni fa, l’eventuale incasso rappresenterà una sopravvenienza attiva.

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