Il rating di legalità è uno strumento introdotto per le imprese italiane nel 2012 con la delibera AGCM n. 24075 e volto alla promozione di principi di comportamento etico in ambito aziendale.
Il rating di legalità si traduce in una valutazione indicativa del rispetto della legalità e dal grado di attenzione riposto nella corretta gestione del business.
L’ordinamento giuridico riconosce dei vantaggi alle imprese che richiedano ed ottengano il rating, soprattutto in sede di concessione di finanziamenti pubblici ed agevolazioni per l’accesso al credito bancario, come stabilito dal decreto interministeriale n. 57 del 20 febbraio 2014.
In sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese, le pubbliche amministrazioni devono ricorrere almeno ad uno dei seguenti sistemi premiali per le imprese in possesso del rating:
- Preferenza in graduatoria
- Attribuzione di punteggio aggiuntivo
- Riserva di una quota delle risorse finanziarie complessivamente allocate.
Le banche sono chiamate a tenere conto della presenza del rating di legalità attribuito all’impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti. Inoltre, il rating rientra tra le variabili utilizzate dagli istituti di credito per valutare il merito di credito dell’impresa, influenzando il processo di determinazione delle condizioni economiche di erogazione.
Possono richiedere l’attribuzione del rating le imprese operative in Italia che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta (riferito alla singola impresa od al gruppo di appartenenza) e che siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni.
Il rating di legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta.
La scala del rating di legalità è espressa in termini di “stellette”, lì dove una stelletta rappresenta il punteggio minimo mentre tre stellette indica il miglior grado di giudizio.
Requisiti per l’ottenimento del grado minimo necessario per l’assegnazione del rating prevedono che:
- L’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non devono essere stati destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari (ex d.lgs. 74/2000), per reati relativi alla responsabilità amministrativa degli amministratori (ex d.lgs. n. 231/2001), per i seguenti reati del Codice Penale:
– Millantato credito (art. 346),
– Traffico di influenze illecite (art. 346 bis),
– Turbata libertà degli incanti (art.353),
– Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente (art. 353 bis),
– Astensione dagli incanti (art. 354)
– Inadempimento dei contratti di pubbliche forniture (art. 355),
– Frode nelle pubbliche forniture (art. 356) e per il reato di cui all’art. 2, commi 1 e 1 bis del d.l. n. 463/1983 (misure urgenti in materia previdenziale e sanitaria), convertito dalla legge n. 638/1983. - Relativamente ai reati di mafia, oltre a non avere subito condanne, non deve essere stata iniziata azione penale ai sensi dell’art. 405 c.p.p., né l’impresa dovrà essere destinataria di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità.
- Nei confronti dell’impresa non dovrà essere stato disposto il commissariamento (d.l. n.90/2014). L’impresa stessa non deve essere destinataria di sentenze di condanna né di misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al citato d.lgs. n. 231/2001. Nel biennio precedente la richiesta di rating, l’impresa non deve essere stata condannata per illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. Non dovrà inoltre avere subito accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né avere ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione e non essere destinataria di provvedimenti di accertamento del mancato pagamento di imposte e tasse. Dovrà inoltre dichiarare di non essere destinataria di provvedimenti sanzionatori dell’ANAC di natura pecuniaria e/o interdittiva e che non sussistono annotazioni nel Casellario informatico delle imprese di cui all’art. 8 del D.P.R. n. 207/2010 che implichino preclusioni alla stipula di contratti con la Pubblica amministrazione o alla partecipazione a procedure di gara o di affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi o forniture.
- Infine, l’impresa dovrà dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.
Il regolamento prevede ulteriori requisiti che, se rispettati, garantiranno alle imprese il punteggio massimo di 3 stellette. Se ne verranno rispettati almeno 6 si otterranno 2 stellette. In particolare le aziende dovranno:
1. Rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, delle linee guida che ne costituiscono l’attuazione, del Protocollo sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative, e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;
2. Utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
3. Adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;
4. Adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility;
5. Essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
6. Avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria;
7. Adottare modelli organizzativi di prevenzione e di contrasto della corruzione.
Sarà valorizzata anche la denuncia, all’autorità giudiziaria o alle forze di polizia, di reati previsti dal Regolamento commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori, qualora alla denuncia sia seguito l’esercizio dell’azione penale. In caso di perdita di uno dei requisiti base, necessari per ottenere una ‘stelletta’, l’Autorità dispone la revoca del rating. Se vengono meno i requisiti grazie ai quali l’azienda ha ottenuto un rating più alto l’Antitrust riduce il numero di stellette.
L’Autorità manterrà aggiornato sul proprio sito l’elenco delle imprese cui il rating di legalità è stato attribuito, sospeso, revocato, con la relativa decorrenza.
Il Team Finance dell’ADM Associati offre un servizio di assistenza alle imprese interessate a conseguire l’assegnazione del rating di legalità, accompagnandole in tutti i passaggi necessari per istruire la pratica e verificare la sussistenza dei requisiti richiesti.
Per maggiori informazioni rivolgiti ai nostri esperti di consulenza aziendale all’indirizzo finance@admassociati.it