Innanzitutto, prima di procedere oltre, è opportuno specificare che l’errore in questione è inquadrabile tra quelli “meramente formali”, cioè quegli errori che non hanno conseguenza sulla determinazione dell’imposta dovuta e che non ostano ad eventuali controlli che potrebbero essere attuati dall’Agenzia delle Entrate o dall’Agenzia delle Dogane. Infatti l’art. 11, co. 4, D.Lgs. 471/1997 prevede che l’inesattezza o incompletezza degli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie non è sanzionabile se i dati mancanti o inesatti vengono integrati o corretti anche a seguito di richiesta degli uffici.
Malgrado la “leggerezza” dell’errore, si consiglia comunque di procedere il prima possibile con la correzione dell’elenco INTRA-1 quater, mediante compilazione del modello INTRA-1 quinquies intitolato “SEZIONE 4. RETTIFICHE AI SERVIZI RESI INDICATI IN SEZIONI 3 DI PERIODI PRECEDENTI”.
Affinché sia possibile regolarizzare il flusso di dati inviato, sarà sufficiente replicare tutte le informazioni relative a quella specifica prestazione di servizi contenute nell’elenco erroneamente compilato, e sostituire nella colonna “Paese pagamento” la sigla corretta della nazione interessata.
