Innanzitutto, nel caso in cui si abbia a disposizione solamente lo scontrino fiscale non integrato dai dati della ditta acquirente (scontrino parlante) l’IVA è totalmente indetraibile, ed il costo indeducibile. Nel caso in cui, invece, si abbia a disposizione una ricevuta fiscale o fattura nelle quali sono esposte le generalità di chi ha effettuato l’acquisto, allora valgono le seguenti disposizioni.
Le spese in questione possono rientrare tra le generiche spese promozionali per organizzazione della fiera oppure tra le spese di ospitalità per i clienti. In quest’ultimo caso, però, bisogna prestare particolare attenzione alla documentazione fornita (come di seguito spiegato).
Spese di ospitalità clienti
Ai sensi dell’art. 1, comma 5 del D.M. del 19 novembre 2008, tali spese possono rientrare tra le spese di ospitalità sostenute per ospitare clienti, anche potenziali, in occasione di fiere in cui sono esposti i beni e i servizi prodotti dall’impresa. Ai fini della deducibilità delle spese in argomento, dalla documentazione presentata (ricevute, fatture…) dovranno risultare anche:
– le generalità dei soggetti ospitati;
– la durata e il luogo di svolgimento della manifestazione;
– la natura dei costi sostenuti.
In particolare la documentazione prodotta deve comprovare il nesso esistente tra la spesa sostenuta a favore dei potenziali clienti e la loro partecipazione all’evento. Bisogna pertanto prestare attenzione a questo onere documentale.
In entrambi i casi (spese per organizzazione della fiera o spese di ospitalità clienti), in materia di imposte dirette (IRES), il costo sostenuto è interamente deducibile dall’imponibile dell’azienda. Si ritiene, infatti, che tale spesa non soffra il limite di deducibilità del 75% previsto per le spese per servizi di somministrazione di alimenti e bevande, trattandosi in questo caso dell’acquisto diretto di alimenti e bevande.
Infine in materia di IVA, ai sensi dell’art. 19-bis1, co.1, lettera f) non è ammessa la detrazione dell’IVA relativa all’acquisto di alimenti e bevande.